Teologo, filosofo e dottore della Chiesa francese.
Rifugiatosi nel 1063 nel monastero di Bec, in Normandia, nel 1066 divenne priore
e direttore della scuola del monastero, acquistando ben presto un immenso
ascendente; nel 1078 fu eletto abate. Chiamato in Inghilterra a riorganizzare la
vita monastica da Lanfranco di Pavia, dal 1093 alla morte ricoprì la
carica di arcivescovo di Canterbury; in questo ruolo, intraprese un'energica
riforma dei costumi e si oppose all'invadenza del potere politico in ambito
religioso, scontrandosi spesso drammaticamente con i re Guglielmo il Rosso ed
Enrico I. Alla fine dei suoi anni si riconciliò con quest'ultimo e si
dedicò completamente agli studi e al lavoro pastorale. Autore del
Monologion (1076) e del
Proslogion (1077-1078), oltre che di
numerose altre opere (
De libertate arbitri, 1080-1085;
De mysterio
Trinitatis, 1092;
Cur Deus homo, 1098, fondamentale nella storia
della teologia;
De conceptu virginali, 1099-1100, ecc.), va considerato
tra i fondatori della filosofia razionalistica, in quanto assertore
dell'esistenza di una profonda coerenza tra fede e ragione (Aosta 1033 -
Canterbury 1109).